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Articoli e News

L’Eccellenza in Chirurgia ispirata e dedicata alla cura e al benessere del Paziente.



 

Intervista dell’associazione Diastasi Italia del 23 Giugno 2023 – https://www.diastasiaddominale.com

Il Professore Giuseppe Pozzi,
 
fondatore e responsabile del Centro Internazionale per la cura della Diastasi Addominale
pioniere della chirurgia mini invasiva sulla parete addominale
esperto internazionale sulla chirurgia mini-invasiva della diastasi dei muscoli retti
detentore della più ampia casistica mondiale di interventi chirurgici mini-invasivi eseguiti per la cura della diastasi addominale
 
Dagli oltre trent’anni di studio e ricerca è nata la Tecnica LAP-T, la sua personale tecnica mini-invasiva per la risoluzione definitiva della diastasi addominale e delle patologie erniarie correlate.Oggi risponde ad alcune nostre domande.   
 
L’obiettivo è la cura e il benessere del paziente a 360 gradi per una ripresa veloce, efficace e duratura

Da quanto tempo si occupa di diastasi addominale?

Da oltre 20 anni ho applicato i principi e le tecniche della chirurgia mini invasiva al trattamento dei difetti della parete addominale, ernie, laparoceli e soprattutto della diastasi addominale.

Nel 2006 ho ideato la tecnica LAP-T con l’obiettivo di risolvere la diastasi e le patologie correlate con la minor invasività chirurgica ed anestesiologica scientificamente realizzabile, con un conseguente rapido decorso postoperatorio e la veloce ripresa delle attività quotidiane, lavorative e dello sport.

La tecnica è in continua evoluzione, frutto di un continuo aggiornamento professionale e dell’impiego delle strumentazioni più sofisticate ed evolute per una chirurgia sempre più gentile.  Le caratteristiche della tecnica LAP-T hanno consentito l’impiego di una farmacologia sofisticata per una anestesia più leggera senza l’intubazione orotracheale con un risveglio confortevole, evitando la nausea, la sensazione di vomito e la cefalea che possono presentarsi dopo le classiche anestesie generali.

Ci parli della Sua tecnica.

LAP-T, Laparoscopic Abdomino Plasty Technique, ossia Addominoplastica Laparoscopica eseguita in Gas-Less, da non confondere con interventi per la diastasi eseguiti in laparoscopia classica.

La durata è intorno alle 2 ore e vi racconto alcuni punti chiave:

  • L’anestesia è senza l’intubazione. L’intubazione dell’anestesia generale viene infatti evitata grazie alla mini-invasività della tecnica, ai suoi numerosi accorgimenti e dettagli della laparoscopia gas-less ossia non a pancia gonfia e all’impiego sapiente e misurato delle tecnologie, fattori che ci permettono di modulare l’anestesia e la sua profondità. Il risultato è un risveglio confortevole, senza la fastidiosa sensazione di nausea e vomito ed una più rapida ripresa.
  • solo 3 incisioni millimetriche sotto la linea dello slip
  • è una laparoscopia gas-less, ossia una laparoscopia non a pancia gonfia, tale da consentire un intervento con la parete piana in posizione quasi naturale
  • eseguo l’intervento con telecamera con ampio angolo per una migliore e completa visione del campo operatorio, con magnificazione ed alta definizione delle immagini, tale da risultare una tecnica di estrema precisione nella cura del dettaglio ed esangue
  • il segreto per l’ottima riuscita è nella sutura “tailored “, su misura, dei muscoli retti ed eseguirla non è semplice: qui gli anni di esperienza fanno la differenza
  • è sempre diversa da paziente a paziente,
  • deve essere calibrata in relazione al danno e all’entità della diastasi, sulla base dello studio TC preoperatorio
  • deve compensare le linee di forza opposte alla sutura lungo il decorso della diastasi e consentire il lavoro in flesso-estensione e torsione dei muscoli addominali durante le attività quotidiane e lo sport
  • risolve le ernie della linea mediana addominale ed il laparocele post cesareo a volte associato
  • tratta anche la frequente diastasi laterale ossia la separazione dei muscoli retti dai muscoli laterali
  • per l’esecuzione della sutura non si eseguono scollamenti tissutali né delle fasce dei muscoli retti, con assenza di complicanze come il sieroma e l’ematoma interno e il vantaggio di non richiedere mai drenaggi

Insomma il successo è nella precisa e corretta esecuzione della sutura dei muscoli retti che non può essere standardizzabile, la sutura è infatti sempre diversa come è sempre diversa la diastasi e le caratteristiche di ciascuna paziente.

  • La rete protesica ultrasottile si applica solo nei casi più avanzati, può essere assorbibile totalmente o parzialmente, o non assorbibile, ma sempre ultraleggere e stimolanti la rigenerazione tissutale sul versante posteriore della parete addominale dove impatta la pressione positiva endo-addominale. I sistemi di fissaggio della rete ultrasottile sono microscopici, riassorbibili e con penetrazione di 2-3 millimetri solo nella fascia muscolare, senza interferire con il muscolo, ossia con il fisiologico movimento di contrazione e rilasciamento dei fasci muscolari
  • Nessun drenaggio viene posizionato né applicato il catetere vescicale
  • Ciò che rimane sono solo tre incisioni millimetriche sotto la linea dello slip, senza punti esterni e senza cicatrici visibili nel tempo.

Infine LAP-T rappresenta il mio modo di vivere la chirurgia, con sacrificio e dedizione ed una filosofia sempre più mini-invasiva. E’proprio per questo che la tecnica non porta volutamente il mio nome, nonostante ne sia l’ideatore, perché la tecnica è dedicata, dedicata al benessere delle persone sia uomini che donne che purtroppo per diversi motivi vanno incontro alla diastasi, persone che posso trovare in LAP-T la soluzione gentile e rispettosa al loro problema.

Quando si può intervenire chirurgicamente sulla diastasi con LAP-T?

L’intervento con LAP-T è indicato per diastasi dei muscoli retti con distanza infrarettale compresa tra i 3 cm ed i 15 cm, la diastasi laterale, il Floppy Wall, la diastasi recidiva, oltre ad ernie addominali e laparoceli. L’intervento LAP-T è ideale in persone normopeso in presenza di moderato sovrappeso, negli sportivi e nelle donne longilinee, e quando si desideri una futura gravidanza. Nei casi in cui l’intervento è indicato, non ci sono limiti di applicabilità.

Rimangono cicatrici evidenti?

No, non rimangono cicatrici visibili. Grazie all’esclusivo “Ghost approach” della tecnica LAP-T, le tre micro incisioni di pochi millimetri vengono effettuate esclusivamente in zona sovrapubica, sotto la linea dello slip e non richiedono punti di sutura esterni. Non sono presenti accessi attraverso l’ombelico e sul fianco come nelle classiche tecniche laparoscopiche o laparoscopie robot assistite (robotica). I segni delle millimetriche incisioni tenderanno a essere invisibili con il passare del tempo.

LAP-T rispetto alla laparoscopia classica e alle altre tecniche chirurgiche come l’addominoplastica classica, la robotica o le tecniche che eseguono la sutura dei retti con stapler e clip metalliche?

La tecnica LAP-T ha come obiettivo una restitutio ad integrum anatomica e funzionale della parete addominale con accurata attenzione all’estetica.

LAP-T è l’essenza della mini-invasività chirurgica ed anestesiologica finalizzate ad un rapido recupero della quotidianità, dell’attività lavorativa e dello sport.

Le altre tecniche di riparazione della diastasi, sebbene diverse tra loro, hanno come fattore comune una maggiore invasività chirurgica e anestesiologica.

  • L’addominoplastica è una tecnica in uso da decenni e non è mai sostanzialmente cambiata nel corso del tempo. In alcune condizioni ha le sue precise indicazioni, certo non in una donna giovane o meno giovane senza cute in eccesso o con eccedenza cutanea trattabile con tecniche dermatologiche all’avanguardia. L’invasività dell’addominoplastica si caratterizza per una anestesia generale con intubazione, le ampie incisioni cutanee anche con forma a T inversa, il traumatico scollamento dei tessuti, la presenza di drenaggi e la possibilità di riscontrare, anche in mani esperte, la possibilità di ematomi, sieromi e, spero mai, anche infezioni. Il decorso postoperatorio è lungo e lenta è la ripresa della quotidianità.
  • Oggi si parla molto di robotica. La realtà è che il robot viene impiegato in chirurgia da oltre 20 anni. Negli interventi addominali è in effetti una laparoscopia robot assistita. E’ una buona tecnologia da impiegare, però con le giuste indicazioni. Nella chirurgia della diastasi è una tecnologia invasiva, aiuta prevalentemente il chirurgo nel compensare il proprio limite tecnico, penalizzando però la paziente con una maggiore invasività. Necessita infatti di una anestesia generale profonda con intubazione, per impedire anche il minimo movimento del corpo durante l’intervento ed evitare che le braccia metalliche del robot fisse nell’addome possano creare danni ai tessuti interni, E ’una laparoscopia a pancia gonfia e le 3 o 4 braccia metalliche del robot vengono inserite nel corpo attraverso incisioni di dimensioni centimetriche nella regione laterale dell’addome ed a volte in area ombelicale.

Il robot facilita il chirurgo prevalentemente nella complessa esecuzione della sutura dei retti, penalizzando purtroppo la paziente con una maggior invasività chirurgica ed anestesiologica.

Purtroppo a volte si perde il punto di vista. L’obiettivo dell’impiego della tecnologia è la riduzione dell’invasività dell’intervento e la riduzione dell’impatto chirurgico sul paziente, cosa che a volte viene dimenticata, ed il trattamento della diastasi in robotica ne è un esempio. Vedremo in futuro se le evoluzioni tecnologiche saranno anche a favore del paziente… Per ora per il trattamento della diastasi ritengo preferibile prediligere l’esperienza del chirurgo e una filosofia di approccio realmente mini-invasiva.

 

  • Nella laparoscopia classica, tipicamente, non viene eseguita una sutura ricostruttiva di riunione dei muscoli retti per la chiusura della diastasi ed il ripristino della corretta anatomia: viene semplicemente posizionata una protesi a tutela del difetto di parete e a cura e prevenzione delle complicazioni erniarie (tecnica Bridge-IPOM). La mancata chiusura dei muscoli retti non consente di recuperare la desiderata silhouette, il ripristino della corretta anatomia e la piena funzionalità.

 

  • Esistono poi tecniche con l’impiego di suturatrici meccaniche per la diastasi che suturano le fasce dei muscoli retti applicando centinaia di clip metalliche sulla linea mediana addominale. In questi interventi viene sempre eseguito lo scollamento dei piani posteriori dei muscoli retti ed inserita una rete protesica a contatto con i fasci muscolari. Queste tecniche abbracciano l’idea che la ricostruzione della linea mediana possa essere eseguita con materiale metallico ed in modo sovrapponibile in tutti i pazienti, indipendentemente dalle caratteristiche della diastasi e della conformazione della paziente e della sua cavità addominale. In tutti i pazienti viene creato uno scollamento del piano muscolare con le possibili problematiche di sieroma ed ematoma nell’area. Sono tecniche che prediligono la standardizzazione dell’intervento chirurgico al fine di renderlo facilmente ripetibile in modo simile/uguale in tutte le pazienti. Questi concetti sono molto lontani dalle caratteristiche “tailored” di personalizzazione della tecnica LAP-T, che si pregia di una sutura dei retti specifica per ogni paziente, l’assenza di scollamenti tissutali e di conseguenza l’assenza di complicanze come il sieroma e l’ematoma interno.

 

  • LAP-T si caratterizza per una minore invasività chirurgica ed anestesiologica poiché prevede la ricostruzione della parete addominale attraverso piccole incisioni cutanee di 3-5 millimetri, sotto la linea dello slip, un’anestesia generale senza intubazione, l’assenza di scollamenti tissutali con assenza di sieromi o ematomi interni, la sutura manuale dei muscoli retti dedicata al caso clinico sempre studiato con la TC 3D preoperatoria. I tempi di intervento sono di circa 2 ore, con una o due notti di degenza, ed il decorso postoperatorio è rapido con l’obiettivo di recuperare velocemente la quotidianità, normalmente in una settimana.

 

In cosa consiste il post operatorio?

L’intervento con LAP-T prevede uno o due giorni di degenza durante i quali si è in grado di camminare, salire e scendere piani di scale.  

Al rientro a casa si può prendere il bimbo in braccio, fare la doccia, guidare l’auto, insomma in una settimana dall’intervento, si ritrova la normalità. Il bagno in piscina è possibile dopo 7 giorni, in mare dopo 10.

La riabilitazione della parete addominale generalmente avviene già dopo 7-14 giorni dall’intervento.

L’intervento con LAP-T può essere eseguito durante il periodo dell’allattamento?

Sì. Grazie all’anestesia leggera messa a punto dalla mia équipe, sarà possibile riprendere l’allattamento al rientro a casa, dopo 48 ore dall’intervento. Il programma farmacologico post operatorio è compatibile anch’esso con l’allattamento.

Dopo l’intervento con LAP-T è possibile avere ulteriori gravidanze?

Sì. In 16 anni ed oltre 1600 interventi che ho eseguito con la tecnica LAP-T, 53 mamme hanno avuto una gravidanza successiva alla ricostruzione con LAP-T. Le ho seguite con un programma dedicato di visite ed ecografie nel corso della gravidanza e dopo il parto. Tutte hanno portato avanti la gravidanza e partorito in modo naturale o con cesareo, senza problemi e senza recidive della diastasi. Questo ritengo sia un grande successo, frutto di anni di studi dedicati anche a questo obiettivo.

Dopo l’intervento con LAP-T è possibile avere ulteriori gravidanze?

Sì. In 16 anni ed oltre 1600 interventi che ho eseguito con la tecnica LAP-T, 53 mamme hanno avuto una gravidanza successiva alla ricostruzione con LAP-T. Le ho seguite con un programma dedicato di visite ed ecografie nel corso della gravidanza e dopo il parto. Tutte hanno portato avanti la gravidanza e partorito in modo naturale o con cesareo, senza problemi e senza recidive della diastasi. Questo ritengo sia un grande successo, frutto di anni di studi dedicati anche a questo obiettivo.

Per quanto riguarda lo sport invece, dopo quanto tempo dall’intervento si può riprendere l’allenamento, anche agonistico?

LAP-T permette una rapida ripresa dell’attività fisica: tornare ad allenarsi in palestra con esercizi specifici sarà possibile già dopo 20-30 giorni. Anche l’attività agonistica può essere ripresa in tempi rapidi, normalmente un paio di mesi al massimo, modulati in base al tipo di attività e al singolo caso. Per lo sportivo agonista sono messi a punto programmi di riabilitazione rapida dedicati e personalizzati.           

Dove visita e opera?

Visito e opero a Roma, presso la Clinica Quisisana e la Clinica Nuova Villa Claudia, e a Milano presso la Clinica Madonnina.  Sul sito www.giuseppepozzi.com potrete leggere approfondimenti su molte tematiche in parte affrontate oggi, cosi come sulla prevenzione della diastasi, argomento ancora poco conosciuto e sull’importanza del pavimento pelvico, dalla riabilitazione post-partum alle tecniche ricostruttive mini-invasive a volte necessarie.

La ringraziamo molto per la disponibilità e il tempo che ci ha dedicato. Prima di congedarla, ha un consiglio da dare a chi è affetto da diastasi e sta cercando informazioni?

La funzione della parete addominale è un valore importante per la qualità di vita, l’attività fisica e lo sport, e va recuperato. Consiglio di non ritardare la decisione di sottoporsi all’intervento chirurgico: il tempo e l’attesa sono variabili negative che possono comportare l’aumento progressivo della distanza tra i muscoli retti ed il peggioramento della diastasi, con riduzione del tono e dello spessore muscolare, e la comparsa di ernie addominali.

Inoltre, è fondamentale che l’intervento venga effettuato una volta sola e bene, che sia efficace e stabile nel tempo, senza dimenticare il recupero dell’aspetto estetico desiderato che con LAP-T e la sua LAP-T Shape si ottiene e senza cicatrici. La tecnica LAP-T ha questi obiettivi e questi risultati.



 

Pubblicazione sul quotidiano La Repubblica del 9 Maggio 2022 – https://www.repubblica.it

Giuseppe Pozzi, chirurgia mini-invasiva avanzata e personalizzata

L’obiettivo è la cura e il benessere del paziente a 360 gradi per una ripresa veloce, efficace e duratura

Profonda dedizione, continui aggiornamenti, quotidiani sacrifici, un’etica professionale orientata al rispetto a 360 gradi nei confronti del paziente. Stiamo parlando del dottor Giuseppe Pozzi, fondatore del Centro Internazionale della Diastasi Addominale, che vanta oltre 30 anni di esperienza e più di 10mila interventi chirurgici. Un percorso di studi Cum Laude che vede, dopo la laurea in Medicina e Chirurgia nel 1988, una specializzazione in Chirurgia Generale nel 1993 e un’ulteriore specializzazione in Chirurgia Toracica nel 1998.

I BENEFICI DELLA CHIRURGIA MINI INVASIVA

Giuseppe Pozzi, esperto e docente in tecniche di chirurgia mini-invasiva, esegue interventi chirurgici con tecnica mini invasiva in elezione e in urgenza. L’obiettivo, come spiega il dottore, è la cura della malattia con Restitutio ad Integrum, anatomica e funzionale, dei tessuti trattati, con l’impiego della minore invasività chirurgica e anestesiologica scientificamente possibile. Una chirurgia quindi personalizzata e dedicata nei dettagli alla risoluzione mini-invasiva della malattia con un risultato, oltre che anatomico e funzionale, anche rispettoso dell’aspetto estetico. Alla minima invasività, infatti, corrisponde meno trauma – parliamo di micro-incisioni cutanee chiuse senza punti esterni – controllo accurato del dolore, ridotti tempi di ricovero e quindi una rapida ripresa della quotidianità.

L’innovazione tecnologica applicata alla medicina, in particolar modo alla chirurgia, ha determinato cambiamenti significativi nella modalità di esecuzione dell’atto chirurgico. Il dottor Pozzi, dai primi anni Novanta, ha abbracciato con passione l’avvento di una chirurgia meno traumatizzante, con risultati altrettanto validi e migliorativi. Questi traguardi sono frutto di un continuo aggiornamento professionale e della conoscenza approfondita riguardo le strumentazioni più sofisticate ed evolute. I vantaggi della chirurgia mini invasiva sono numerosi: anestesia light e riduzione al minimo del traumatismo chirurgico parietale e tissutale, elevata precisione dell’atto chirurgico, riduzione dell’immunodepressione post-operatoria, minimizzazione del dolore post-operatorio, diminuzione dei tempi di ricovero, tutela del risultato estetico – le piccole incisioni vengono eseguite in zone poco visibili e chiuse senza punti di sutura esterni – e rapido ritorno alle quotidiane abitudini di vita e allo sport.

LA CHIRURGIA LAPAROSCOPICA GAS-LESS

Le tecniche di chirurgia laparoscopica, impiegate dal Professor Pozzi, permettono di eseguire interventi chirurgici nella cavità addomino-pelvica, senza accedervi attraverso le classiche e ampie aperture addominali. Mediante piccole incisioni cutanee di 3-5 millimetri si possono, infatti, introdurre gli strumenti chirurgici.

Un’ottica tubulare con diametro 3-5 millimetri, collegata a una videocamera ad alta definizione, permette l’acquisizione, la magnificazione delle immagini intra-addominali e il loro trasferimento su monitor. La tecnica consente di operare dall’esterno del paziente avendo, allo stesso tempo, una perfetta cognizione delle manovre chirurgiche che si stanno eseguendo nella cavità addomino-pelvica.

La mini laparoscopia gas-less rappresenta l’ultima frontiera più innovativa nell’ambito della chirurgia mini invasiva. L’anestesia necessaria a permettere l’atto chirurgico mini laparoscopico gas-less si basa sull’impiego di farmaci che consentono di evitare l’intubazione oro-tracheale; questo tipo di anestesia definita mini invasiva permette un risveglio confortevole e viene considerata a bassa invasività farmacologica sull’organismo.



 

LA DIASTASI DEI MUSCOLI RETTI

La diastasi dei muscoli retti, come ben illustra il Professor Pozzi nel suo sito, www.giuseppepozzi.com, consiste nella separazione e nel progressivo allontanamento dei muscoli retti addominali dalla linea mediana e nella trasformazione della linea alba in una lamina aponeurotica. L’aumento di pressione e volume della cavità addominale, conseguente alla gravidanza, all’obesità, allo sport e all’eccessivo sforzo fisico, determina uno stretching della parete addominale con danno alle strutture muscolari, alle fasce aponeurotiche che avvolgono i muscoli, e può determinare la separazione o diastasi muscolare di due tipi. La prima è la diastasi mediana, nota come diastasi dei muscoli retti, che riguarda la separazione dei muscoli retti sulla linea mediana e rappresenta la forma più comune. La seconda è la diastasi laterale, cioè la separazione dei muscoli retti dai muscoli obliqui. L’intervento di ricostruzione mini-invasiva della diastasi viene sempre integrato con un programma personalizzato di riabilitazione muscolare della parete addominale.

La diastasi addominale o diastasi dei muscoli retti si risolve con tecnica mini invasiva in laparoscopia gas-less con la tecnica LAP-T, Laparoscopic Abdomino Plasty-Technique. Questa tecnica rappresenta una soluzione semplice, efficace e stabile nel tempo che presenta i seguenti punti di forza: studio preoperatorio del caso clinico attraverso tecniche 3D di risonanza magnetica o TC low dose; tre micro-incisioni sotto lo slip; anestesia multifattoriale dedicata senza intubazione oro-tracheale; sutura stabile dei muscoli retti sulla linea mediana con suture muscolo-aponeurotiche dedicate allo specifico caso clinico; un solo giorno di degenza post-operatoria. Per le mamme, l’intervento con tecnica LAP-T e anestesia dedicata può essere eseguito durante il periodo dell’allattamento; quest’ultimo può essere ripreso dopo 48 ore dall’intervento chirurgico. La tecnica LAP-T, inoltre, permette gravidanze successive.

Grazie all’estrema mini-invasività di ogni atto chirurgico, il ritorno alle normali attività quotidiane è molto rapido, non si è mai immobilizzati, potendo svolgere le normali attività quotidiane già al rientro a casa. L’inizio della riabilitazione è molto precoce, normalmente 7 giorni dopo l’intervento, così come rapida è la ripresa dell’attività sportiva, mediamente a 30 giorni dall’intervento.

LAP-T è frutto di oltre 15 anni di studio e ricerca scientifica e sintetizza dedizione, amore, etica e rispetto per il paziente. La tecnica, con oltre 1.500 pazienti operati in assenza di recidive, nasce nel 2006 ed è in continua evoluzione nelle sue caratteristiche di mini-invasività, con risultati scientifici presentati e condivisi nelle più prestigiose sedi congressuali e formative nazionali e internazionali, espressione della riconosciuta esperienza e della certificata competenza professionale del chirurgo ideatore Giuseppe Pozzi.

Dal 2011 LAP-T è entrata a far parte del novero delle tecniche insegnate tramite letture magistrali e interventi chirurgici dimostrativi in diretta presso le Scuole di alta specializzazione per la ricostruzione della parete addominale della ACOI (Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani), della SIC (Società Italiana di Chirurgia), dell’ISHAWS. Il Centro di tirocinio avanzato in chirurgia mini-invasiva delle patologie della parete addominale (Diastasi, Laparocele ed Ernie) delle Società scientifiche ACOI SIC ISHAWS-EHS, diretto dal professor Pozzi, è rivolto a chirurghi esperti e strutturati nel Sistema Sanitario Nazionale ospedaliero e universitario.

Abdominal Diastasis International Center 

Il Centro Internazionale per la cura della Diastasi (CIDA) e delle patologie di parete (ernie e laparoceli) ad essa associate, è il portato di anni di studio, ricerca, continuo perfezionamento di tecnica e tecnologie, per la cura di una patologia tanto diffusa quanto sottovalutata che, a causa delle inabilità e dei sintomi che la accompagnano, porta con sé un notevole impatto psicologico e sulla qualità di vita per le persone che ne sono affette.

CIDA nasce con lo scopo di raccogliere in sé il percorso di eccellenza nel trattamento mini-invasivo della Diastasi, con un approccio multifattoriale e multidisciplinare, dalla fase di studio ed inquadramento del singolo caso/paziente con l’ausilio dei più innovativi apparati e software diagnostici, con ricostruzioni anatomiche in 3D, alla pianificazione e personalizzazione di tutti i dettagli dell’intervento, fino alla predisposizione del percorso riabilitativo ad hoc, disegnato sulle specifiche esigenze (da quelle della neo-mamma, agli sportivi amatoriali o agonisti/professionisti a chi esegue lavori di notevole impegno fisico).

Per ogni paziente l’obiettivo è la creazione di un percorso personalizzato che consenta il ripristino della piena funzionalità della parete addominale, il rapido ritorno alle normali attività quotidiane e la ripresa della piena attività fisica, recuperando una ottimale qualità della vita.

Il Centro Internazionale per la cura della Diastasi Addominale è inoltre la sede dei numerosi corsi di formazione e tirocinio per l’insegnamento della chirurgia mini-invasiva avanzata per la cura della Diastasi e delle ernie e laparoceli della parete addominale.



 

INIZIATIVE SOLIDALI

Giuseppe Pozzi, che opera sia a Roma che a Milano, da anni porta avanti in collaborazione con associazioni di pazienti dedicate, una campagna di sensibilizzazione per riconoscere a tutti gli effetti l’importanza di curare la diastasi con utili consigli legati alla prevenzione.

Presso il Centro Internazionale per la cura della Diastasi Addominale e in collaborazione con le associazioni di pazienti, il Professor Giuseppe Pozzi mette a disposizione periodicamente degli interventi pro-bono, per pazienti in difficoltà economiche e che non riescono ad accedere all’intervento tramite il SSN.

Tanti pazienti operati dal Professore Pozzi hanno alle spalle una particolare storia emotiva che il Professore conserva gelosamente nel cuore. Il lavoro del chirurgo, svolto con così tanta passione e dedizione, può salvare e migliorare la vita anche di persone che considerano la loro situazione compromessa.

Per contattare lo specialista basta navigare sul sito www.giuseppepozzi.com, che illustra nel dettaglio le tipologie di intervento.



 

Pubblicazione sul quotidiano La Repubblica del 9 Dicembre 2021 – https://www.repubblica.it



 

Professor Giuseppe Pozzi, dedizione, sacrificio e aggiornamento: l’esperienza al servizio della chirurgia

L’eccellenza in chirurgia, ispirata e dedicata alla cura e al benessere del paziente

Ha da tempo abbracciato con passione un approccio medico ispirato ad una Chirurgia Gentile per il Paziente

Più di trent’anni di esperienza, oltre 10.000 interventi chirurgici, una vita dedicata allo studio e alla professione. Il professor Giuseppe Pozzi, fondatore del Centro Internazionale della Diastasi Addominale, è uno dei più autorevoli e riconosciuti. Un cultore della materia e un pioniere della chirurgia mininvasiva applicata alla cura della parete addominale. Il professor Pozzi, già dagli anni Novanta, ha deciso di abbracciare con passione l’avvento di una chirurgia che, rispetto a quella tradizionale, consentisse di ottenere i migliori risultati con il minor trauma possibile per il paziente, con altissimi standard di riuscita degli interventi mettendo a punto delle tecniche frutto di un continuo aggiornamento professionale e avvalendosi dell’impiego sapiente delle strumentazioni più sofisticate ed evolute.

Una vera filosofia
Il professor Pozzi, nel corso della sua lunga attività, non ha interpretato la mini-invasività come una semplice tecnica chirurgica innovativa, ma come una vera e propria filosofia. Il modo più attento e accurato per costruire il rapporto tra il medico e il paziente, dalla fase conoscitiva e diagnostica a ogni istante successivo dell’iter terapeutico, lungo un percorso reso il meno traumatico possibile sia sotto il profilo fisico, sia sotto quello psicologico: un aspetto, quest’ultimo, troppo spesso sottovalutato, al quale invece il professor Pozzi riserva grande attenzione. Per farlo, si è circondato di un’equipe che crede in tutti questi valori e condivide la passione per una chirurgia “gentile”, una via di cura resa meno traumatica e in grado di innescare un circolo virtuoso: la competenza e l’eccellenza delle cure è finalizzata alla tutela del benessere del paziente come obiettivo primario.

Rivolgersi al professor Pozzi vuol dire affidarsi a un professionista di chiara fama e dal curriculum impeccabile, un assoluto innovatore in grado di inventare tecniche che hanno rivoluzionato le modalità di intervento nel corso degli anni di carriera, ma anche a un medico in grado di intercettare le esigenze psicologiche del paziente e capace di innescare una dinamica positiva.



 

DIASTASI ADDOMINALE

Una patologia molto diffusa e poco nota

La diastasi dei muscoli retti dell’addome è una patologia diffusa e poco nota, spesso sottovalutata nelle sue complicanze e nell’impatto sulla qualità della vita dei pazienti.

La Diastasi addominale origina dall’aumento di pressione e volume della cavità addominale, conseguente alla gravidanza, all’obesità, allo sport ed all’eccessivo sforzo fisico, che determina una distensione della parete addominale con Stretching patologico dei muscoli retti e delle fascia di rivestimento aponeurotico, esitando appunto nella separazione o diastasi dei Muscoli Retti che generalmente si accompagna alla presenza di ernia della linea mediana, in particolare l’ernia ombelicale.



 

LA GUIDA ALLA PREVENZIONE DELLA DIASTASI

Lo specialista e i consigli di prevenzione

Secondo l’esperienza del Professor Giuseppe Pozzi, che in questi anni ha effettuato oltre 1500 interventi con successo, esistono alcune accortezze da seguire per cercare di prevenire l’insorgere della diastasi addominale, che colpisce in modo particolare le donne in gravidanza. Per quest’ultime è indicato contenere il peso corporeo e tenere sotto controllo gli eventuali squilibri metabolici. Sin dall’inizio della gravidanza, è utile moderare l’attività sportiva, soprattutto con quegli esercizi che coinvolgono i muscoli retti, prediligendo l’attività aerobica e i corsi specifici dedicati.



 

INNOVAZIONE NELLA CHIRURGIA DELLA DIASTASI ADDOMINALE

Ideatore della tecnica LAP-T

Il Professor Giuseppe Pozzi, nel 2006, ha messo a punto, fissandone gli standard, la tecnica mini invasiva LAP-T per il trattamento della diastasi addominale. Una procedura innovativa, che oggi viene insegnata nelle scuole di chirurgia avanzata della parete addominale sia nazionali che internazionali, ed è universalmente riconosciuta come una delle soluzioni più attuali e interessanti per la cura della diastasi nei congressi nazionali e internazionali. La tecnica consente la ricostruzione della diastasi con un ripristino anatomico funzionale ed estetico in mini laparoscopia, con tre impercettibili micro incisioni sovra pubiche. Un metodo che permette il ritorno alle normali attività quotidiane dopo una sola settimana e la possibilità di riprendere l’attività sportiva, anche agonistica, mediamente nel giro di 20-30 giorni.

 

 



 

Pubblicazione sul Panel Medico TopDoctors del 20 Aprile 2022 – https://www.topdoctors.it



 

Pubblicazione sul Panel Medico TopDoctors del 24 Febbraio 2022 – https://www.topdoctors.it



 

Pubblicazione sul Panel Medico TopDoctors del 15 Settembre 2021 – https://www.topdoctors.it

 

 

 

 

 

Prof. Giuseppe Pozzi:

il Paziente al Centro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'Esperienza dei Pazienti

 

 

 

 

 

 

 

 

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