Diastasi Recidiva
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Alcune considerazioni sulla Diastasi Recidiva
I muscoli retti in condizioni fisiologiche non sono a contatto lungo la linea mediana, ma necessariamente distanti da alcuni millimetri ad oltre i 2 centimetri.
L’indicazione alla correzione chirurgica della diastasi primaria dei retti è con una distanza infrarettale maggiore di 3 cm e complicata da almeno un’ernia.

La diastasi viene comunemente considerata recidiva se la distanza infrarettale è maggiore di 3 cm.
Un ulteriore specifica tecnica:
si considera Recidiva la Diastasi quando
- la distanza infrarettale e’ maggiore di 3 centimetri, nel caso sia integro il tessuto fibroso aponeurotico di connessione tra i retti
- la distanza infrarettale anche inferiore ai 3 cm, nel caso sia interrotto il tessuto fibroso aponeurotico di connessione tra i muscoli retti.
Il tessuto aponeurotico di connessione tra i muscoli retti può essere stato sezionato per discutibile scelta tecnica durante l’intervento, o può essersi lacerato successivamente per scarsa tenuta. In entrambi i casi si viene a delineare una patologia nota come Laparocele che necessita di intervento chirurgico indipendentemente dall’entità della distanza infrarettale (tra i muscoli retti).
Attenzione…non deve sempre essere rioperata.
Si possono ottenere ottimi risultati e la significativa riduzione e normalizzazione della distanza infrarettale con programmi di riabilitazione della parete addominale dedicata al caso clinico specifico.
a) Si deve innanzitutto considerare attentamente la causa e gli eventi che hanno comportato la recidiva della diastasi:
l’assenza della rete protesica protettiva e di rinforzo parietale,
una sbagliata riabilitazione della parete addominale anteriore,
il sottile spessore dei muscoli retti ed il mancato potenziamento della parete addominale
la lacerazioni dei fasci muscolari dei retti sul versante mediale in prossimità della sutura tale da simulare la recidiva della diastasi la comparsa o il peggioramento della diastasi laterale, con un bulging della parete addominale anteriore da difetto di contenimento laterale e protrusione/eventrazione anteriore dei retti, tanto da simulare una diastasi mediana severa.
b) Si deve eseguire uno studio TC o RM con scansione della parete addominale a riposo ed in contrazione è fondamentale come punto di partenza per una accurata valutazione dl caso clinico.
E’ importante la partnership con la figura del radiologo in possesso delle nozioni, la formazione e lo studio della parete addominale.
Le conseguenti deduzioni dallo studio radiologico del caso clinico costituiranno la base per i necessari programmi terapeutici e la risoluzione personalizzata del caso clinico specifico.
- In molti casi è possibile trattare la diastasi recidiva con fisioterapia dedicata al caso clinico
- In altri pazienti la soluzione è solo chirurgica. Quando ci si è sottoposti già ad un intervento chirurgico e sapere di doverne subire un altro… credo che poter usufruire di una tecnica poco invasiva sia in questi casi ancora più importante.
Indipendentemente dalla tecnica con cui sia stata eseguita la riparazione primaria della diastasi, la soluzione mini invasiva per il trattamento chirurgico della Diastasi dei Muscoli Retti Recidiva è la Tecnica LAP-T, che consente il trattamento di casi clinici anche avanzati con distanza infrarettale fino a 12 cm.

Prof. Giuseppe Pozzi:
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Le Esperienze dei Pazienti
Prof Giuseppe Pozzi
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